domenica 14 dicembre 2014

Il pesce puzza dalla testa

In un progetto è fondamentale il ruolo di chi ha l'ultima parola.

Il ruolo del capo è sempre assegnato. Nessuno ha il potere per volere divino, ma perché chi possiede il denaro comanda o più spesso delega il comando a una persona di fiducia.
La fiducia di chi possiede il denaro non è garanzia di qualità del leader. E' soltanto un atto burocratico, spesso non meritocratico.
Non c'è niente di peggio di un capo inadeguato che ha potere di veto sulle proposte degli altri membri del team e che impone una linea sbagliata.
Per linea sbagliata intendo diverse cose, non necessariamente una strategia che non può portare al risultato, quanto un atteggiamento che non tiene conto delle persone interessate al progetto, non tiene conto delle loro competenze ed esperienze, come del loro carattere.
Le persone coinvolte in un progetto sono i tecnici, ma anche e soprattutto le persone che commissionano un progetto o che lo usano.
Un progetto software è un'entità che coinvolge diverse persone con ruoli diversi e un buon capo dovrebbe tenere conto di tutti, quindi diventa importante sviluppare un nucleo di funzioni (che è l'unico obiettivo dei manager della vecchia scuola), ma anche studiare l'interfaccia utente e in generale l'usabilità dell'applicazione (Apple insegna), così come documentare per ciascun caso d'uso cosa può entrare nella procedura e cosa deve uscire, documentare i limiti e gli intervalli di validità dei dati di ingresso, come documentare cosa dovrebbero fare gli utenti nei diversi casi d'uso.
Un buon team leader deve tenere conto di tutti questi aspetti, che hanno la stessa dignità e importanza.
Un progetto ben fatto rimane soltanto un potenziale inespresso fino a quando gli utenti non diventano in grado di usarlo. Cioè rimane un sacco di soldi spesi che non portano frutto.
Ecco che il ruolo del formatore e dell'account manager assumono importanza fondamentale, la stessa importanza che hanno i tecnici realizzatori del progetto.
Fino a quando i capi progetto avranno soltanto una formazione tecnica o manageriale e nessuna esperienza nel campo della comprensione delle persone, continueremo a vedere progetti naufragare nonostante la tecnologia e la preparazione.

E' una dimostrazione di maturità, oltre che di umiltà, sapere ascoltare.

I migliori capi giudicano poco e riprendono poco, perché prima che la gente agisca,  essi hanno comunicato con chiarezza cosa va fatto.
Purtroppo molto spesso una volta raggiunta una posizione alta, il capo si sente arrivato e comincia a trattare con sufficienza i membri del team o i clienti, come se questi fossero tutti meno preparati o con capacità cognitive inferiori. Il risultato è spesso una serie di incomprensioni e di acredini.
La cosa che tutt'oggi mi sorprende è come chi investe soldi nel progetto, spesso non ponga obiettivi intermedi o almeno criteri di valutazione per capire se chi comanda, ha le qualità tecniche, ma soprattutto umane per dirigere un lavoro nel modo migliore e si aspetti la fine del progetto per giudicare tutto il team, come se fosse un giorno del Giudizio Universale, dove chi paga è un dio cieco e sordo, che si è svegliato dal torpore, per capire all'ultimo momento che chi comandava, non era adatto a quel ruolo.

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